Titolo della tesi:
Das neue museum des 20 Jahrunderts

Data della discussione finale:
Dicembre 2021

Studenti:
Giulia Mito, Annamaria Sereni, Camilla Villa

Docenti del Laboratorio:
Tomaso Monestiroli (Progettazione architettonica)
Mpampatsikos Vassilis (Progettazione strutturale)
Fulvio Re Cecconi (Tecnologia e progettazione in ambiente BIM)
Paolo Oliaro (Progettazione impiantistica)
Paola Gallo Stampino (Materiali innovativi per l’architettura)

Abstract:
Il progetto si trova nella città di Berlino, all’interno dell’area culturale del Kulturforum, ed è un’espansione del museo esistente progettato da Mies van der Rohe: Neue Nationalfalerie. Si trova nell’unico appezzamento vuoto in questa fetta di città e ha le sue due facciate principali strettamente collegate a due grandi edifici esistenti: la Neue Nationalgalerie, come detto prima, anche la Sala della Musica da Camera progettata da Hans Scharoun. L’obiettivo del progetto è la creazione del nuovo museo del XX secolo che dovrebbe essere la naturale continuazione fisica e artistica del museo esistente, offrendo ampi spazi espositivi e una connessione sotterranea con il museo di Mies. Indipendentemente dall’espansione del museo esistente, l’edificio stesso è destinato ad essere un elemento indipendente e quindi fornito con tutti i servizi necessari per gestire l’attività culturale, offrendo anche nuove sale espositive che possono migliorare la natura attraente di questa sezione urbana. Il tema di ogni scelta di pianificazione è evidenziato nella correlazione con gli edifici circostanti, infatti, il nuovo elemento è rispettoso degli alti circostanti, oltre ai materiali ed è collegato all’idea centrale della Neue Nationalgalerie; è messo come un moderno tempio greco, sollevato su una piattaforma che porta un nuovo livello fisico e concettuale. Il nuovo museo del ventesimo secolo segue questo tema sviluppando un nuovo Stoà che pone il suo fronte, il grande portico, verso quello esistente, creando un’evidente partnership compositiva e cambiando il suo sviluppo verso il lavoro di Sharoun attraverso fratture e nuovi elementi.

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