Lo strano caso delle due città di Porto Empedocle e il non finito di via Garibaldi

Titolo della tesi:
Lo strano caso delle due città di Porto Empedocle e il non finito di via Garibaldi.
Data di discussione della tesi:
19 Dicembre 2018
Studenti:
Martina Ciceri, Lucia Croci Candiani, Mouna Ghedamsi
Relatore
Stefano Guidarini
Docenti del Laboratorio:
Stefano Guidarini (Progettazione architettonica)
Christian Campanella (Restauro architettonico)
Paolo De’ Angelis (Affidabilità e vulnerabilità)
Giancarlo Paganin (Tecnologia e progettazione in ambiente BIM)
Daniele Palma (Impianti Tecnici)
Abstract:
Porto Empedocle è divisa in due parti da un rilievo roccioso, la scarpata. Le due città (la Marina e l’Altopiano) sono collegate da due sole strade e una salita pedonale. La scarpata che divide in due la città è potenzialmente un grande spazio pubblico con un notevole valore paesaggistico. Alla fine degli anni ’80, addossato al rilievo, è stato costruito un parcheggio multi-piano fuori terra, mai terminato né utilizzato, che è ha contribuito a far leggere la scarpata come un problema più che come uno spazio potenziale. Il progetto recupera e rende accessibile alla cittadinanza quest’area; il parcheggio viene riutilizzato, leggendolo come “pura struttura”, una serie di piani sovrapposti da colonizzare con strutture indipendenti. La struttura è letta come una parte di città con strade interne pubbliche (la rampa, le scale, la terrazza, la strada interna) aperte e accessibili a tutti. Quattro nuovi “edifici scala” in copertura, che collegano la quota della terrazza alla città alta, si fondono con la scarpata, già fortemente antropizzata dai muri di sostegno e ospitano i “serviced apartments”, direttamente accessibili da deviazioni della scala. La tesi si articola in quattro volumi, i primi due descrivono la città e la struttura del parcheggio multi-piano, gli ultimi due descrivono l’intervento e le soluzioni tecniche.