Aree archeologiche e progetto di architettura

Titolo della tesi:
POMPEI, TORRE VII.
Aree archeologiche e progetto di architettura.

Data di discussione della tesi:
25 Luglio 2018

Studenti:
Valentina Palma, Anna Papini

Relatore
Luisa Ferro

Docenti del Laboratorio:
Luisa Ferro (Progettazione architettonica)
Maria Cristina Giambruno (Restauro architettonico)
Lorenza Petrini (Affidabilità e vulnerabilità)
Luca Zambelli (Progettazione Tecnologica)
Daniele Palma (Impianti tecnici)

Abstract:
Questo luogo interno al confine archeologico vive la dualità tra l’antico non ancora scavato e l’odierna campagna circostante. Il progetto introduce un nuovo percorso di visita con un punto di vista sopraelevato: la Torre VIII rappresenta un punto di partenza a cavallo tra la quota della città antica e quella del non scavato, così come il Casino dell’Aquila, già occasione di risalita dal decumano antico al terrapieno. Si definisce così un itinerario ad una quota nuova ed inedita sia per il turista sia per gli operatori del sito.
La conversione del Casino dell’Aquila in punto di ristoro e la mancanza di luoghi per gli operatori del sito suggeriscono la realizzazione di nuovi spazi di lavoro e laboratori, che evocano una Domus antica per forma e disposizione, allineata con il tessuto archeologico. Per attirare il flusso turistico sul terrapieno, si introducono luoghi di riposo e panoramici, inseriti in un nuovo disegno dei campi e dei percorsi dell’area con richiami a figure dell’antico (cisterna, triclinio, terrazza). Il terrapieno pompeiano è diviso in due blocchi collegati da un ponte, già in uso durante gli scavi borbonici, trasformandolo da via di trasporto della terra degli scavi a passaggio per il flusso turistico su rotaia.

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